di Lina Malafronte
C’è una Napoli che soffre, si dimena, delinque, piange, suda, si dispera, lotta per tenersi a galla e c’è una Napoli che sorride, vive tranquilla, si nutre di sogni felici e di speranze e, spesso e volentieri, tende la mano all’altra metà della città.
Alla seconda sponda, quella di una realtà allegra e serena, appartiene un nutrito gruppo di donne che, lunedì 30 marzo, si è ritrovato a La Notizia per un pomeriggio-serata tra cultura, amicizia e solidarietà, punteggiate dal tocco magico delle pizze di Enzo Coccia.
Pizzaiole per un giorno, come il titolo del rendez-vous annunciava senza lasciare spazio a dubbi, ha visto le socie dell’International Inner Wheel, un’organizzazione completamente in rosa che vanta una fitta rete di circoli in tutto il mondo, mettere le mani in pasta sotto l’occhio attento dell’insuperabile maestro e degustare, dopo la sessione pomeridiana di formazione, le sue pizze.
Capeggiate dalla Presidente Vittoria Giancaspro, le signore del Club di Napoli Castel dell’Ovo hanno preso parte all’evento, per giunta occasione perfetta per salutare il mese delle donne, con l’intento di sostenere finanziariamente la Casa dei Cristallini nel Rione Sanità.
Lì dove Totò emise il primo respiro di vita, in uno dei più problematici quartieri partenopei, set fortunato di numerose pellicole cinematografiche e luogo di ispirazione per le commedie di Eduardo De Filippo, sorge la struttura che, con i suoi 200 metri quadrati di spazio, da poco rinnovata, accoglie bambini e ragazzi in difficoltà per laboratori e attività ricreative ed extrascolastiche.
Nata da un’idea di don Antonio Loffredo, parroco della chiesa di Santa Maria Maddalena ai Cristallini, che decise, dieci anni orsono, di mettere la casa parrocchiale a disposizione della comunità, oggi è, per i giovani della zona, un posto sicuro dove poter giocare liberamente, studiare, stare insieme e confrontarsi con gli altri.
Per permettere di rafforzare la sensazione di sentirsi a casa che si avverte tra le mura dell’ex canonica e di continuare a infonderla non solo in chi la frequenta, ma in chiunque ne ha bisogno, le amiche dell’associazione avviata da Margarette Golding si sono date da fare per raccogliere fondi da destinare alla sede.
Al tramonto, lo storico locale di via Caravaggio ha accolto anche due detenute del carcere femminile di Pozzuoli, che, non molto tempo fa, insieme ad altre compagne, seguirono gli insegnamenti di Enzo. Come le Innerine, le recluse, per qualche ora, hanno smesso la loro divisa per indossare quella da pizzaiolo.
Iniziative come queste, in una porzione della metropoli campana che al momento è oggetto di un’ondata di rinnovamento e che, per il suo impareggiabile patrimonio artistico-storico, sta calamitando l’attenzione di centinaia di visitatori provenienti da ogni dove, fanno riflettere e invitano a pensare che le cose possono cambiare e che si può iniziare a scrivere un nuovo futuro.