di Enzo Coccia
La primavera, quasi inconsapevolmente, infonde nel nostro animo leggerezza, spensieratezza, voglia di uscire, lasciandoci alle spalle un inverno lungo e rigido.
Effettivamente questo inverno è stato particolarmente freddo, con una pioggia quasi costante e il cielo sempre scuro anche a Napoli. Senza dubbio ricorderete la straordinaria nevicata del 27 febbraio che ha colpito il capoluogo campano, un evento che non si verificava dal 1985.
Primavera, dal latino ver,vuol dire “splendere”: il clima diventa mite e gradevole e si assiste ad un vero e proprio risveglio della natura. Di fatti, se ci pensiamo bene, l’equinozio di primavera simboleggia un ineffabile stato d’armonia che corrisponde ad una benefica trasformazione anche della natura umana. Ci sentiamo vivi, rinati e per questo periodo ho pensato ad una pizza particolare che segue la stagionalità della natura. L’ho chiamata pizza primavera preparata con asparagie fave, entrambi messi a crudo, bilanciati con la dolcezza della mozzarella di bufala e la grassezza del vero lardo di Colonnata, la sapidità del pecorino e il fruttato leggero dell’olio extravergine d’oliva.
Plinio il Vecchionel suo libro Naturalis Historiadescrive gli asparagi selvatici come fili di capelli sottilissimimentre Cesare li definisce afrodisiaci, il viagra dei romani.
Le fave le ritroviamo in una citazione di Vincenzo Corrado nel libro Del cibo pitagorico ovvero erbaceo per uso de’ nobili, e de’ letterati.Le descrive così: “le fave sono i legumi più sostanziosi degl’altri. Alcune fave sono grosse, ed alcune minute, anche alcune bianche, e alcune negre. Nel Salento se ne fa un grand’uso dal minuto popolo, che le prezzano per un secondo grano”.
Per la mia pizza bisogna utilizzare le fave, quelle piccole, e sbucciarle per bene, insieme agli asparagi sottili e teneri. In un attimo la primavera è a tavola: buon appetito e…allegria!