di Enzo Coccia
Fino a qualche tempo fa, gli italiani prima di andare in vacanza sceglievano con una cura quasi religiosa gli intrattenimenti che avrebbero occupato le giornate trascorse al mare. Così, mentre le donne optavano per intense e struggenti storie d’amore stile Harmony, gli uomini, in combutta con il vicino di ombrellone, per la serie stessa spiaggia stesso mare, si davano da fare con la compilazione di orizzontali e verticali. Gli happy endings e le letture rosa da un lato, gli schemi di Bartezzaghi o di Brighenti e i rebus dall’altro alleggerivano la mente e allietavano la vita in spiaggia, mentre un’occhiatina qua e là veniva gettata al palestrato o alla stangona straniera e si sorseggiava un aperitivo.
Se con creme, occhiali da sole, pinne e costumi finivano dritti in valigia anche i libri e la settimana enigmistica, con l’arrivo di smartphone e tablet la lettura e il gioco si sono spostati dietro a un touch screen. Il relax tra le sdraio è stato quindi catapultato nella realtà virtuale tanto da spingere i lidi dei nostri lunghi litorali a dotarsi di connessione wi-fi per permettere ai vacanzieri di rimanere, persino sul bagnasciuga, connessi alla rete.
Insinuandosi tra selfie, post, like e tweet, forme di svago in versione 2.0, da inizio mese, Il Mattino, per divertire e intrattenere i bagnanti, ha lanciato un nuovo gioco dell’estate: il Campionato della pizza napoletana. Chiamati a votare sulla pagina Facebook del giornale, tra un tuffo e qualche bracciata, gli internauti stabiliranno quale pizzeria, tra le 80 in gara, preferiscono. Si tratta di una sfida a colpi di “mi piace” e di commenti che non riguarda affatto, come più volte è stato sottolineato, la qualità delle pizze in sé, quanto, piuttosto, il seguito che quei locali hanno sui social.
Una grande intuizione questa di Luciano Pignataro, giornalista del quotidiano napoletano, che ha attirato l’attenzione non solo dei suoi lettori, ma di tantissimi utenti della famigerata rete sociale, dei clienti delle pizzerie e, soprattutto, dei loro titolari. E, come accade in ogni competizione che si rispetti, non sono mancate le polemiche sul regolamento, sollevate da chi, evidentemente, prendendolo e prendendosi troppo sul serio non ha carpito lo spirito del gioco stesso. Non ha senso eccitarsi e agitarsi per un passatempo. Il fervore suscitato dall’iniziativa sta rischiando, però, di confondere un semplice svago con la World Cup che, ahimé, è finita male per l’amata Italia.
Sdraiatevi e sognate le pizze del campionato che potrete tornare a assaporare, purtroppo, solo a settembre perché la verità è una: il modo migliore per godersi una pizza è degustarla e come qualche saggio sconfitto ha dichiarato “il consenso si riscontra giorno per giorno con i propri clienti”.
Cari ristoratori non restateci male se siete esclusi dal torneo perché alla fin fine il vincitore si renderà conto che il 1° posto non gli regalerà altro che una magra consolazione, non avrà “VINTO NULLA”, se non il piacere di aver giocato con amici, clienti, pizzerie concorrenti e di aver passato l’estate in modo spensierato.