di Enzo Coccia
Quando strappo via la pagina di novembre dal calendario inizio a pensare a cosa poter donare ai miei ospiti in occasione del Natale. L’anno scorso c’è stata la “razione N” che, ideata sulla falsariga del quasi omonimo kit di sopravvivenza alimentare di Ancel Keys, comprendeva farina, olio e pomodoro San Marzano. Il 2014, che per me è stato ricchissimo di impegni e di soddisfazioni, dall’inaugurazione dei Fissler Academy cafés in Cina ai festeggiamenti per i miei primi vent’anni di attività in via Caravaggio, e ancora dalla grande esperienza di San Sebastian Gastronomika alla partecipazione al Grand Tasting di Parigi, non dimenticando le molte novità presentate da La Notizia, nel rispetto della tradizione, prevede come cadeau la birra di Natale.
La tiratura limitata e le decorazioni ricercate fanno di queste bottiglie vestite da Babbo Natale, alcune assolutamente da collezionare, un regalo speciale.
Nate con i primi freddi dell’inverno, per dare una marcia in più quando il termometro scende e per scaldare gli animi durante le festività natalizie, le Christmas beer, ben lontane dall’essere una trovata recente, ci spingono di molti decenni indietro, forse persino alle origini della birra stessa.
La cosa certa è che i primi brindisi con le birre di Natale sembra siano stati fatti nell’Inghilterra medievale, dove si produceva una bevanda calda fermentata con mele arrostite, noce moscata, zenzero e zucchero o miele. Si chiamava lambswool – letteralmente lana di agnello – per via del cappello di schiuma che galleggiava in superficie. E qualche tempo prima il wassail, un drink, anche questo caldo, bevuto alla “buona salute” a base di vin brulè, birra o sidro, faceva alzare i boccali.
Forti, per combattere le rigide temperature di certe latitudini, dal gusto caldo e pieno, dalle note scure e dall’aroma deciso, fruttate o speziate, legate a doppio nodo con la storia dei popoli e delle civiltà, le birre delle feste non seguono una ricetta precisa, ma lasciano spazio al birraio di allargare i propri orizzonti alla scoperta, di anno in anno, di altri gustosi abbinamenti, proprio come quando la creatività mi porta a ideare nuove unioni di ingredienti per le mie pizze, come l’ultima arrivata, il murzillo con pistacchio e mortadella.
Tra le tante e diverse che sono in commercio, ai miei clienti più affezionati porto in dono quella brassata da Menabrea, un marchio che chi frequenta La Notizia conosce bene. E’rossa, ha una ricca schiuma cremosa, l’aroma e il gusto maltato e caramellato la birra concepita dalla storica azienda biellese per celebrare questi giorni.
Non mi resta che lasciare a tutti gli amici e le amiche gli auguri più cari da parte mia e di tutto lo staff de La Notizia.