di Enzo Coccia
Una nota canzone recita “Comm’ è ddoce e comm’è bella, “a città ‘e Pulecenella […] e me sento furtunato […] è pecché so’ nnammurato, pecché forse ce so’nato”.
Ed è davvero bella e dolce la mia città, fuori discussione quanto sia piacevole passeggiare per le sue strade. Un piacere che aumenta se si è coccolati dal caldo abbraccio del sole di primavera. Da piazza Garibaldi salendo su per i Quattro Palazzi per arrivare a piazza del Plebiscito e fare un salto a Spaccanapoli: un alternarsi di edifici, piazze e chiese conduce passo dopo passo alla scoperta di quello che l’UNESCO dichiarò patrimonio dell’umanità. Ma se la meta è un pò più in là, lontana dai vicoletti del centro, allora è d’obbligo prendere la metro.
Quella di Londra è la più antica, mentre Napoli, con la sua Toledo, si è aggiudicata di recente un posto nella classifica firmata dalla CNN delle fermate più sorprendenti d’Europa. Ben articolato il sistema su rotaie che si snoda nei sotterranei di questa metropoli, in men che non si dica ti conduce da un quartiere all’altro.
A questo elaborato disegno, opera ingegnosa di grandi architetti, mi sono ispirato per realizzare la mia personale mappa (Muoversi con La Notizia – Mappa ), quella della rete della Pizzaria La Notizia. Come ogni buon turista si lascia guidare dai percorsi del trasporto su ferro per scoprire le bellezze storiche, artistiche, paesaggistiche e perché no, anche più mondane di una località, ho deciso di offrire una bussola per orientare chi vuole intraprendere un viaggio alla volta della pizza napoletana e del complesso mondo che le gira intorno.
Dalla stazione centrale della Fortuna, dove tutto è cominciato, si parte a tutta velocità verso le destinazioni-tessere dell’ampio mosaico della specialità targata Napoli. Linee e fermate, alcune reali, altre opera della mia creatività, invitano il passeggero a salire a bordo del treno che si muove tra caratteristiche organolettiche, prodotti tipici, tecniche di produzione, strutture operative, fisiologia del gusto, sensi e tradizione. Mentre i venti della passione, del rispetto, dell’amore e dell’emozione soffiano sul rosso del pomodoro e il violetto di un acino di vino, spirano nella direzione della penisola sorrentina e del suo olio dop o si dividono tra la mozzarella di bufala pestana e quella casertana, lungo è il tratto che caratterizza la produzione enogastronomica non globalizzata. Verde, come l’ambiente e come la speranza di veder riscattato un territorio troppo spesso mortificato da chi non ha cuscienza, le celebri note lo suggeriscono, è la direttrice che porta alla ricca Campania e ai suoi produttori, le sue comunità, le sue biodiversità.
Non mi resta che augurarvi buon viaggio!