di Enzo Coccia
Martedì 20 febbraio è stato il giorno più importante per la mia vita lavorativa come pizzaiolo. Se ci penso mi emoziono ancora. Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, insieme ad altri 11 esperti con decreto ministeriale n.94 dell’8 febbraio 2018, mi ha nominato membro del Comitato Tecnico di Coordinamento per l’Anno del cibo italiano: si tratta dell’organo direttivo del Piano Strategico di Sviluppo del Turismo. Questo comitato ha il compito di innovare, progettare, accrescere e sviluppare l’offerta enogastronomica italiana nel 2018, proclamato anno del Cibo Italiano. Detto in parole povere, all’interno del comitato sono il referente in Italia e nel mondo per lo sviluppo turistico enogastronomico in qualità di esperto della pizza napoletana.
La gioia è immensa, non mi sembra vero! Non potevo neanche immaginare di ricevere un giorno una nomina così importante. Io che provengo da una famiglia semplice, con un umile titolo di studio conseguito durante il 1980, un anno particolarmente difficile a causa del terremoto e del rapimento di Aldo Moro; io che vendevo le pizze al banco esterno della pizzeria di famiglia “Fortuna” in piazza Mancini, nei pressi della stazione centrale di Napoli; io che ho vissuto il mestiere fin da piccolo quando le giornate del pizzaiolo non finivano mai e la paga era modesta; io che da piccolo ho visto scaricare il carbone coke per alimentare la cucina e il ghiaccio che serviva per tenere al fresco ingredienti e bevande; io che ho sempre posto la famiglia e me stesso dopo il lavoro, adesso ricevere questa nomina mi ripaga di tutti i sacrifici. Come disse Roberto Benigni commentando la vincita dell’Oscar per il miglior attore protagonista nel film “La vita è bella” quando sul palco ricordò di essere partito come attore nel teatro parrocchiale e si è ritrovato, a distanza di anni, a vincere un Oscar.
Posso allora immaginare di dire di aver vinto l’Oscar alla carriera nel film appena proiettato “L’arte del pizzaiolo napoletano patrimonio dell’Unesco”.