di Lina Malafronte
In queste serate verrebbe da cantare “guarda che luna, guarda che mare”. E se il mare in questione è quello che tocca lo splendido tratto della Penisola Sorrentina che da lontano saluta il Vesuvio il successo è assicurato. E se poi stiamo parlando di Festa a Vico, il successo è sicuro e grande, senza mezzi termini.
Benché organizzata in giorni diversi, la manifestazione ideata dallo chef due stelle Michelin Gennaro Esposito ha ripresentato invariate la leggerezza e la voglia di stare insieme che da sempre la animano e che, di anno in anno, fanno spalancare le porte della bella cittadina costiera a chi, con mirabile maestria, delizia il palato degli italiani.
Rendez-vous dei grandi nomi della ristorazione nostrana, nella sua dodicesima edizione, ha fatto un salto indietro nel passato con la scelta di un tema vicino a quello dell’ appuntamento del 2005.
“Il ritorno delle mani amiche”, appunto, chiaro tributo all’incontro che dieci anni fa vide ciascun cuoco presentare il proprio artigiano preferito, ha rinsaldato le strette di mano e di cuori tra chi si mette ai fornelli e chi, fornendogli le materie prime, frutto di quella manualità al centro della scena, rende possibile la realizzazione di un piatto. E proprio come quella volta, i cui racconti si leggono ne Il gioco delle mani amiche, si è festeggiata di nuovo questa complicità, forte come prima e più di prima.
Nata per caso – e casuale fu la scelta del nome – come festa a sorpresa per un piccolo gruppo di chef, la kermesse ha contato quasi quattrocento tra vecchie e nuove presenze. Non solo alcuni tra i più importanti ristoratori dello stivale, a raggiungere quell’incantevole posto sono stati anche giovani emergenti, certi di trovare l’atmosfera favorevole per farsi notare, conoscere ed esporre il proprio pensiero.
Tante le new entries e tante le novità volute dal patron de La Torre del Saracino, a cominciare dall’apertura, domenica 7 giugno, che, nel segno de “La Repubblica del Cibo”, proposta già da qualche tempo, ha coinvolto una più nutrita schiera di negozi vicani, trasformati, per l’occasione, in vere e proprie botteghe del gusto. Il perché è semplice: negli anni, il party di 3 giorni ha attirato, in misura sempre crescente, la gente comune. Così tra magliette, jeans, spazzole, creme di bellezza, suppellettili e altri oggetti alla portata di tutti si sono intrufolati i sapori, i colori e i profumi delle proposte di facce più o meno conosciute del panorama culinario.
E quando il buon cibo diventa cosa pubblica, non può mancare la pizza, la democratica per eccellenza, che, fritta, Enzo Coccia, e al forno, Gianfranco Iervolino e Corrado Scaglione hanno preparato per i grandi dell’Italian cuisine. A proposito, Enzo è stato il primo pizzajuolo ad aver risposto, nel 2008, alla chiamata di Esposito, a cui continua a rispondere partecipando senza mostrare stanchezza, ma solo vigore ed entusiasmo che si rinnovano in ogni adunata annuale. Quindi, altro che pranzo magro del lunedì. Alle “Effervescenze di Pizza”, il picnic organizzato a Villa Capo Santa Fortunata, tra Sorrento e Massa Lubrense, si è data la giusta carica per passare all’organizzazione della “Cena di Beneficenza” al Castello Giusso.
Poi di nuovo pizza e di nuovo in piazza. Ne “La notte delle Stelle”, sul lungomare della Marina di Seiano, il disco di pasta lievitato è sceso di nuovo in campo con tante altre pietanze per concludere il primo evento della nostra lunga estate calda.
Chiaramente donazioni alle Onlus, ma questa non è una novità.