di Enzo Coccia
Non è stato facile, ma alla fine ce l’abbiamo fatta! Dopo 22 anni io e i miei fratelli Carmine, Ciro e Salvatore siamo riusciti a trascorrere una serata insieme tra forni e pizze, proprio come avveniva tanti anni fa quando eravamo piccoli e nella pizzeria Fortuna di mio padre Antonio muovevamo i primi passi nella vita e nel mondo della ristorazione.
Adesso ognuno ha preso la sua strada e, a modo proprio, è testimone di quei valori appresi da piccoli in famiglia: l’etica nel lavoro, l’amore per la tradizione culinaria napoletana, l’amicizia, la solidarietà. Tutti racchiusi, per la famiglia Coccia, nella pizza: il cibo universale capace di parlare al mondo di Napoli e dei suoi sapori.
Io e mio fratello Ciro siamo rimasti in città (io con le due pizzerie “La Notizia” e “O sfizio d’ ‘a Notizia” e lui che si divide tra la storica pizzeria “Fortuna” alla Duchesca e “La Dea Bendata” di Pozzuoli), Carmine è in Spagna con la pizzeria “Capri” a Castellón de la Plana e Salvatore gestisce la “Motorino” a Parigi. Eppure per una sera, martedì 12 luglio, questa diaspora familiare si è ricomposta a Villa di Livia a Pozzuoli per un’iniziativa benefica: “The Blues Brothers Pizza – Siamo in missione… per conto della pizza napoletana”. Abbiamo raccolto 4mila euro per l’associazione Sostenitori Ospedale Santobono Onlus per finanziare la ristrutturazione del reparto di rianimazione. Una piccola goccia nel mare delle emergenze.
Come faccio a trasmettervi l’emozione di quella sera? Il cuore mi batteva a mille e mi è sembrato per un attimo che le lancette dell’orologio fossero tornate indietro, riportandoci a quei pomeriggi trascorsi alla Fortuna, la nostra pizzeria vissuta come una casa, una famiglia, quando tutti avevamo i pantaloni corti. Avrei voluto fermarle le lancette martedì 12 luglio mentre mi commuovevo pensando ai miei genitori che non ci sono più e ritrovando il loro sguardo in quello dei miei zii Biagio e Mario che non hanno voluto mancare all’appuntamento! E mentre scattavo quest’istantanea mentale mi risuonavano, come motivo di sottofondo, le parole di Francesco De Gregori: “La storia siamo noi… padri e figli siamo noi…la storia siamo noi.. questo piatto di grano”… anzi – aggiungo io – di pizza!