di Enzo Coccia
Dopo quasi un anno esatto ritorno a scrivere qualcosa sul mio piccolo diario. Non ho scuse per giustificare la mia assenza perché sicuramente avrei potuto trovare anche solo una mezz’oretta di tempo da dedicare alla scrittura, raccogliendo idee e mettendole nero su bianco. Potrei nascondermi dietro i soliti banali discorsi: “sono stato troppo impegnato”, “ho avuto da fare in pizzeria”, “sono stato a lungo all’estero”. La verità è che non ho avuto né voglia né testa per farlo.
Adesso la mia situazione da prigioniero mi consente di riflettere tanto e sento la necessità di trasferire i miei pensieri e di condividerli. Scrivere è un modo di parlare ad alta voce a me stesso e a chi ha la voglia di leggere queste poche righe sul futuro del mio mondo: la pizza napoletana.
Sono a casa come tutti coloro ai quali è stato imposto il lockdown (traduzione CONFINATO) con un’unica speranza: che la data prevista per poter uscire non sia ulteriormente prorogata o rimandata; i media tradizionali e digitali non fanno altro che bombardarci di informazioni sulla gestione ed organizzazione dei locali pubblici nella cosiddetta Fase 2 del dopo Coronavirus.
Si tratta però di ipotesi vaghe e di tante chiacchiere, notizie senza fondamenta: nessuno è in grado di dire come sarà il locale pizzeria e cosa succederà realmente.
Tra tutta questa confusione però, so di certo quale sarà la nuova mission della mia Pizzeria La Notizia quando finirà questa emergenza; tutto sarà racchiuso in una sola parola: ESSENZIALE.
Quasi sempre diciamo delle cose scontate e non diamo peso all’importanza delle parole. “Essenziale” ha un valore immenso, enorme e, dopo questa pandemia, secondo il mio modesto parere dobbiamo riconoscerci in essa. Non intendo addentrarmi sugli aspetti della parola essenziale riguardo la famiglia, il sociale, il solidale, l’ambientale etc. In questo momento intendo cercare di dare una spiegazione della sua accezione dal punto di vista del mio lavoro. La mia pizzeria avrà come nuove basi il significato intrinseco del concetto di essenziale: ritornare ad essere l’essenza con la quale nasce la bottega pizzeria all’inizio dell’800, un rapporto semplice e schietto con gli avventori, clienti e amici con un’offerta di qualità, basandosi solo su prodotti stagionali. Un ritorno ad un’esigenza spontanea da parte dei commensali, ad un piacere primordiale quale è il mangiare con un’essenziale bella e buona pizza fumante.