Pizza liquirizia

Temperature hot? Rinfrescatevi con una pizza in “bianco e nero”

Di Lina Malafronte

Della serie gli opposti si attraggono. E attraggono. A La Notizia, pronta a fare la felicità dei palati più curiosi ed esigenti, scende in campo una pizza fresca fresca di ideazione (e non solo) che con liquirizia e stracciatella non fa che confermare questo famoso detto.

Nera come la notte e punto di incontro del dolce e dell’amaro -altri opposti-, la liquirizia, nota praticamente da sempre, faceva furore per le sue proprietà medicamentose. Nel tempo che fu Cinesi, Egiziani e Greci vi ricorrevano per curare una varietà di malanni. Presente negli erbari di secolo in secolo, era considerata un vero toccasana per tutto il corpo. Così, Napoleone soleva consumarla prima di una battaglia come rimedio contro il mal di stomaco mentre per Casanova era un portentoso afrodisiaco.

Dalle prescrizioni di medici e farmacisti, nel Settecento, proprio quando nell’ Emilio, riflettendo sull’educazione naturale e sulla necessità di mantenere la semplicità con i bambini, Rousseau scriveva:<<bastano teste di papavero e bastoncini di liquirizia per divertirli senza abituarli al lusso già da piccoli>>, la dolce radice passò nelle mani dei pasticceri diventando, per l’alto potere edulcorante, ben cinquanta volte superiore allo zucchero, l’ingrediente principale di tante e più ricette, da far breccia nei cuori non solo dei golosi. Di lì a poco, il massiccio impiego del succo per la preparazione di caramelle, liquori e tronchetti da masticare che tutti conosciamo, specie gliex-smokers.

Poi ha allargato ulteriormente i suoi confini e si è spinta oltre per trovare posto in creme di bellezza, barattoli di sale, pasta, bagnodoccia, colonie, shampoo, birre e persino dentifrici. Questi alcuni dei particolarissimi prodotti che Amarelli, impegnata dal lontano 1500 nella raccolta e dal 1731 nella lavorazione della liquirizia, dal concio di Rossano, vende in tutto il mondo.

E nel mondo quella calabrese, che l’influente Enciclopedia Britannica considera la migliore, detta legge come lo champagne sul vino.

Non molto distante dall’antico stabilimento sulla costa jonica, che da qualche anno si è visto affiancare da un museo dedicato alla pianta, peraltro il secondo più visitato in Italia, si situano i caseifici di Andria da cui proviene il bianco latticino che fa coppia con la Glycyrrhiza glabra sulla nuova pizza che Enzo Coccia ha pensato per quest’estate rovente.

Non si sa con precisione chi ebbe la provvida pensata di utilizzare gli avanzi della lavorazione delle mozzarelle per dar vita a questa cremosa delizia, sta di fatto che la stracciatella, morbido ripieno di un’altra molto apprezzata specialità casearia pugliese, è uno di quei toppings cari al maestro soprattutto quando la colonnina di mercurio si impenna. Panna e sfilacci di pasta filata si uniscono alla polvere di liquirizia Amarelli invogliando ad andare alla scoperta di un Sud che impera. E per completare il quadro, scaglie di limone e pomodorini del Piennolo danno pennellate di colore tra i due poli che promettono di attrarre.