di Enzo Coccia
Squilla il telefono, leggo sul display il nome del mio amico Norbert – l’ho inserito in rubrica solo così, troppo difficile da scrivere e pronunciare il suo cognome Niederkofler – lo chef stellato Michelin del ristorante St. Hubertus dell’elegantissimo “Rosa Alpina” Relais & Chateaux 5 stelle, in Alta Badia, a due passi da Cortina d’Ampezzo.
Sono anni che non ci vediamo e non ci sentiamo. L’ultima volta eravamo insieme all’isola de Li Galli sulla barca di Vito Cinque, proprietario dell’hotel Il San Pietro di Positano e non smetteva di prendermi in giro perché non sapevo nuotare. Continuava a chiamarmi “montanaro”! Lui, che vive in Trentino Alto Adige, a me, circondato dal Golfo di Napoli!
E, infatti, la telefonata comincia così: “Montanaro! Come stai? Vogliamo fare due pizze fritte sulle Dolomiti a 2500 metri di altezza?”.
Accetto su due piedi, senza pensarci troppo. E così, il 1 aprile 2016, ci ritroviamo insieme sul pulmino che ci porta alla seggiovia, la prendiamo ma non è sufficiente per raggiungere la nostra meta, allora saliamo ancora più su con il gatto delle nevi che trasporta anche l’impasto, preparato con cura la sera precedente e tutto l’occorrente per le nostre pizze fritte.
Ed eccoci al lavoro: il colpo d’occhio è spettacolare, siamo a 2500 metri di altezza, sulla neve, circondati dalle Dolomiti e da turisti con gli sci ai piedi curiosi di sapere (e, soprattutto, di assaggiare…) quello che stiamo facendo.
Io preparo due pizze fritte: una con foglia di limoni di Sorrento e ricotta e l’altra con ricotta e cigoli. Norbert si cimenta in una delle sue tante specialità: la pizza fritta alla Cook the Mountain, con ricotta leggermente affumicata del maso el brite, pancetta di maialini della sua terra e cotenna croccante; e questo tutto usando un impasto con lievito madre di 10 anni!
La nostra impresa, sostenuta dalla Ferrarelle, è stata filmata dalla telecamere di Italia Squisita. E per un giorno mi sono sentito un “vero” montanaro pure io! E’ incredibile quanto due persone come noi, così lontane, possano assomigliarsi: l’amore per la propria terra, per le proprie tradizioni culinarie, per la famiglia e il sacro lavoro ci accomunano più di quanto si possa pensare annullando ogni distanza geografica.