di Enzo Coccia
Se chiediamo ad una qualsiasi persona quando è nata la pizza napoletana vi risponderà, senza esitazione, che fu inventata in onore della Regina Margherita. Quel fatidico giorno, l’11 Giugno 1889, nella Reggia di Capodimonte di Napoli, nasceva solo il nome Margherita in quanto testi storici della metà dell’Ottocento descrivono la pizza mozzarella e pomodoro.
La regina Margherita di Savoia, in carica del 1878 dopo la morte del marito, cercava con ogni mezzo e in tutti i modi di farsi accettare dal popolo napoletano ancora legato alla dinastia dei Borbone. La richiesta del pizzaiolo alla Reggia di Capodimonte per la preparazione delle pizze fu un vero e proprio atto politico nella ricerca del consenso.
Ho letto infiniti libri sull’argomento Pizza Napoletana e tutti iniziano addirittura dall’Eneide. È risaputo che i popoli che si affacciavano sul Mediterraneo usavano cuocere impasti, lavorati con le mani, nel forno o sotto cenere da cui poi è derivato il termine latino focacius. Altre fonti autorevoli analizzano il termine pizza (la prima comparsa fu nel Codice della Cucina Papale del 990), altre ancora decretano la nascita della pizza napoletana quando vi si aggiunge, al disco di pasta, il pomodoro. Anche questa teoria è però fuorviante e adesso vi spiego il perché.
Il pomodoro esisteva solo fresco, l’unica specie che si conservava naturalmente a grappolo era “il piennolo” tipico della zona vesuviana. Di fatti lo troviamo anche nelle rappresentazioni del presepe napoletano dell’800. Le prime conserve di pomodoro furono progettate ed ideate dall’ingegnere torinese Cirio che nel 1875 installò, nella zona di San Giovanni a Teduccio e a Castellammare di Stabia, le prime fabbriche di pomodoro.
Per venire a capo di questo quesito dobbiamo fare un semplice ragionamento: la pizza napoletana nasce quando troviamo l’esistenza della bottega del pizzaiolo. Il resto sono solo leggende e fantasie. Un certo signor Giuseppe Sorrentino nel 1792 richiese alle autorità competenti una licenza per cuocere focacce e pizze. Quindi possiamo affermare con certezza che la pizza napoletana nasce quando, al disco di pasta crudo, si aggiunge la farcitura che può essere pecorino, basilico, pesciolini, salame, pomodoro etc.
Il genio della fame che si soddisfa.